Sindrome da stanchezza cronica: cause, sintomi e terapia

La Sindrome della Fatica Cronica (CFS), anche nota come encefalomielite mialgica (ME), è una malattia piuttosto rara che solitamente colpisce fra i 20 ed i 30 anni; è più diffusa nelle donne ma può interessare chiunque, bambini inclusi. Questa patologia è caratterizzata da fatica estrema che non può essere spiegata da nessun’altra condizione medica sottostante.
La fatica generalmente peggiora con l’attività fisica o mentale, e non migliora con il riposo. Si ipotizza che gli italiani colpiti da tale malattia siano fra i 200.000 ed i 300.000.
Ad oggi si conoscono poco le cause di questa malattia, essa non è ben compresa e spesso non viene presa seriamente da parte del personale sanitario.

Perché viene? Ecco le cause

Non è ancora noto cosa provochi la CFS/ME. La comunità scientifica ha ipotizzato diverse teorie. Per esempio si pensa che tale patologia possa essere innescata da un’infezione, inoltre si crede che alcuni fattori possano aumentare le possibilità che la malattia si sviluppi in un soggetto. Oggi non esistono ancora cause certe, così come non esiste un test di laboratorio specifico per una diagnosi accurata sulla ME/CFS. Ecco i fattori che aumentano le possibilità di contrarre la malattia:

  • infezioni virali, come la febbre ghiandolare
  • infezioni batteriche, come la polmonite
  • problemi con il sistema immunitario
  • squilibri ormonali
  • problemi di salute mentale, come lo stress, la depressione e il trauma emotivo
  • una predisposizione genetica (CFS/ME sembra essere più comune in alcune famiglie)

Come riconoscerla? Ecco i sintomi

Il sintomo principale è sicuramente il senso di estrema stanchezza e spossatezza. Fra gli altri sintomi riscontrati, segnaliamo:

  • problemi di sonno
  • dolori muscolari o articolari
  • emicrania
  • mal di gola
  • difficoltà di concentrazione
  • sintomi influenzali
  • sensazione di vertigini
  • battiti cardiaci irregolari o tachicardia

La gravità dei sintomi può variare di giorno in giorno su tre livelli:

  1. Sintomi lievi
    Il soggetto è in grado di svolgere attività quotidiane, come lavorare, studiare o compiere attività domestiche, ma con difficoltà. Potrebbe essere costretto a rinunciare ad hobby o attività sociali per concedersi maggior riposo nel tempo libero
  2. Sintomi moderati
    Il soggetto riscontra difficoltà nel compiere attività quotidiane. Fatica a portare a termine mansioni ordinarie, non riesce a lavorare o studiare in modo efficace, e in generale riscontra grandi difficoltà nel compiere movimenti fisici. Spesso non riesce a riposare bene durante la notte.
  3. Sintomi gravi
    Per il soggetto diventa un’impresa compiere piccoli gesti quotidiani come spazzolare i denti, portare in casa la spesa, ecc. Col tempo potrebbe essere costretto a letto dall’eccessiva stanchezza e potrebbe avere bisogno di una sedia a rotelle per gli spostamenti. Il soggetto non riesce più concentrarsi, è ipersensibile al rumore ed alla luce, infine necessita di lunghi tempi di recupero dopo aver compiuto attività che comportano sforzi supplementari, come lasciare casa per diverse ore o parlare per lunghi periodi.

NB: I sintomi della CFS sono simili ai sintomi di alcune altre malattie come la Fibromialgia e la Sindrome da multi-sensibilità chimica (MCS). I soggetti affetti da queste tre patologie infatti manifestano, a vari livelli, alterazioni in senso auto-immune del sistema immunitario. Per tale motivo è di fondamentale importanza affidarsi al medico curante per ottenere una diagnosi quanto più corretta possibile.

Mortalità

Secondo la comunità scientifica, la Sindrome da Stanchezza Cronica non è assolutamente mortale, nemmeno allo stadio più grave. Tuttavia, secondo uno studio recentemente pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet, la CFS (allo stadio estremamente grave) sembrerebbe incrementare la mortalità da suicidio.

Come combatterla? Terapia, cure e consigli

Purtroppo non essendo possibile identificare con precisione le cause della malattia, è altrettanto difficile trovare una terapia efficace e risolutiva. Il trattamento per la cura della CFS mira ad alleviare i sintomi. I trattamenti includono:

  • terapia comportamentale cognitiva (CBT)
  • un programma di esercizi strutturato chiamato terapia di esercizio graduata (GET)
  • farmaci per controllare dolori, nausea e problemi di sonno

NB: la malattia può essere contrastata e prevenuta con l’assunzione di parafarmaci ed integratori come Dinamic Plus. Il principia alla base di Dinamic Plus, il Coenzima Q10, svolge il suo ruolo primario nel metabolismo energetico cellulare, favorendo la produzione di ATP, utile per il cuore e per l’attività muscolare. La maggior parte delle persone affette da CFS migliora sensibilmente nel tempo, e solamente alcune persone non riescono a riprendersi completamente. Statisticamente il recupero completo è molto più probabile nei bambini e nei giovani.

Invalidità

Purtroppo, trattandosi di una malattia rara e ancora poco conosciuta, non esistono leggi statali che regolamentano il riconoscimento di invalidità nei pazienti (ed il corrispondente riconoscimento di una pensione di sostentamento).
Questa è una delle principali criticità per i pazienti affetti da CFS che non riescono più a lavorare e che spesso trovano difficoltà nel vedersi riconosciuta la malattia a livello medico-legale.
Tuttavia, negli ultimi tempi, alcune persone sono riuscite a ottenere il riconoscimento dell’invalidità parziale, ottenendo i benefici che generalmente spettano di diritto ai pazienti affetti da altre patologie.

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